DANIELE SUPPA

Centrocampista
Nato a Roma il 28 marzo 1988
Esordio in A: -

2001-02 ROMA A 0 0 0 0
2002-03 ROMA A 0 0 0 0
2003-04 ROMA A 0 0 0 0
2004-05 ROMA A 0 0 0 0
2005-06 ROMA A 0 0 0 0
2006-07 ROMA A 0 0 0 0
2007-08 GROSSETO B 0 0 0 0
88 2008-09 GROSSETO B
Gen.2009 POTENZA C1

(legenda)

Sono state le gerarchie a farlo partire titolare, ma se si fossero prese in considerazioni ragioni di ordine scaramantico il risultato sarebbe stato lo stesso: a Daniele Suppa, centrocampista di riserva della Primavera giallorossa, la Fiorentina in questo anno e mezzo ha sempre portato bene. In questo lasso di tempo, ha giocato molto poco: fino a domenica in campionato aveva fatto solamente un tempo, a Siena, l’anno scorso giusto tre apparizioni, la prima a marzo, sostituendo l’infortunato Ianniciello in una trasferta con gli uomini contati sempre contro i bianconeri toscani. La sola gara nell’undici titolare l’aveva fatta due settimane dopo, sul campo della Fiorentina, le uniche tre giocate per intero nei due tornei dedicati alla memoria di Papa Wojtyla: le due finali, con un assist contro la Juventus che Okaka aveva trasformato nel 2-0, ed una semifinale, dove aveva trovato il suo unico centro nella categoria, ovviamente contro la squadra viola. Il portiere era lo stesso di domenica, Niccolò Manfredini, classe ’88 come lui, ma la realizzazione era stata molto più facile, visto che era bastato scegliersi bene il posto, sul secondo palo, e spingere in rete un pallone telecomandato calciato da Leandro Greco.

La partenza dell’ex compagno, mandato a farsi le ossa a Verona, lo ha fatto rientrare nella lista ideale dei diciotto, come regista di riserva, in una gerarchia impostata su base anagrafica, che prevede al primo posto Massimiliano Marsili, diciannove anni compiuti a luglio, poi lui, infine Loiodice e gli altri tessitori di gioco dell’89, Viviano e Massimo. Solo che, a differenza del capitano di quest’anno, che nelle prime due stagioni in Primavera si era adattato molto bene a fare lo scudiero del regista designato, Suppa ha un passo più cadenzato, che lo rende meno adatto a fare il rubapalloni a tutto campo, e così, visto che il tecnico non si fidava di farlo giocare in coppia con il mediano designato ad impostare, si è dovuto accontentare di sedersi in panchina, aspettando l’occasione per giocare al suo posto. È capitato domenica, in località Caldine di Fiesole, dove la Fiorentina ha ricevuto in diretta televisiva la Roma nel big match dell’ultima di andata, bucandole la porta dopo neppure venti secondi di gioco, ed il mediano che doveva sostituire lo squalificato Marsili si è ritagliato il suo quarto d’ora di gloria con un gran destro, scagliato da una decina di metri fuori area, che Manfredini ha intuito senza riuscire a trattenere.

Sarebbe durato ben di più il suo momento di fama, se nella ripresa Samuele Di Carmine e Danilo D’Ambrosio non avessero posto fine al momento positivo della squadra giallorossa, che dopo il pari stava cercando i tre punti, e si è ritrovata a fare i conti con la seconda sconfitta stagionale. Sabato prossimo il centrocampista, fisico imponente ed un’esperienza da titolare fisso, in coppia con Palermo, negli Allievi che vinsero l’Arco di Trento 2005, dovrebbe accomodarsi di nuovo in panchina. Le speranze di giocare, per la prima volta, due gare di fila in Primavera sono legate nuovamente ad una somma di ammonizioni: stavolta è toccato a De Rossi e Pizarro, le cui squalifiche in contemporanea potrebbero convincere Spalletti a portare a Livorno Marsili, facendogli saltare la partita di sabato con il Pisa. (Francesco Oddi - 16 gennaio ’07)